Complesso residenziale / Silandro

L’atto insediativo, in un territorio come quello alpino, può in sintesi essere ricondotto ad una coppia di relazioni:

– Rapporto con il suolo (orografia – prossimità)
– Rapporto con il paesaggio (visione – lontananza)

Suolo
Il piano orizzontale è la condizione di partenza per la determinazione di uno spazio abitabile.
Questa necessità primaria entra in crisi quando l’uomo tenta di insediarsi su un suolo in declivio, assumendo i toni del “dramma” quando le pendenze raggiungono i livelli che conosciamo qui sulle Alpi o, ad esempio, sugli Appennini.
L’esito di questo scontro, tra la necessità dell’uomo di definire uno spazio abitabile e la realtà del suolo naturale, ha determinato quel magnifico repertorio di soluzioni – podi, piattaforme, sostruzioni, terrazzamenti – che costituisce l’elemento caratterizzante di gran parte della storia dell’architettura. Anche qui a Schlanders la parte terminale del versante del monte Sonnenberg è modellata dalla sinuosa sequenza di muri a secco in pietra.
Il progetto intende adeguarsi a questo contesto attraverso la creazione di una sequenza di basse terrazze, sostenute da muri di sostegno rivestiti in pietra a spacco, sulle quali andranno ad adagiarsi i nuovi edifici.

Paesaggio
Il paesaggio diventa qui l’elemento pervasivo della vita quotidiana, una presenza sublime e potente, della quale godere ma anche, per certi aspetti, dalla quale proteggersi.
Definire il perimetro della vita domestica significa anche, in un certo senso, “difendersi” dal paesaggio, creare con esso un rapporto dialettico. A questo scopo viene previsto un elemento di mediazione tra gli spazi interni dell’abitazione e la vastità dello scenario della valle sottostante e del Nördersberg. Un sistema di profonde logge rivolte a sud, costituito da una struttura a telaio in legno, permette di estendere all’esterno lo spazio domestico ed offre una efficace protezione solare agli ambienti.