Punto di partenza è la delimitazione di un vuoto, che diventa causa efficiente nella definizione di tutto l’intervento

Il nuovo edificio si sviluppa su cinque piani fuori terra, armonizzandosi così all’altezza media degli edifici posti lungo via Torino, che va dai quattro ai sette piani

L’angolo dell’edificio assume un nuovo e importante ruolo urbano, quello di testata del fronte edificato

Frammentazione degli spazi aperti, esasperato formalismo dell’edificio esistente sono causa del parziale degrado dell’area

Liceo Classico, Artistico, Musicale / Aosta

Concetto urbanistico
Il progetto si pone come obiettivo primario una riconfigurazione urbanistica dell’intero ambito, cercando di rimediare a quelle situazioni – frammentazione degli spazi aperti, esasperato formalismo dell’edificio esistente, eterogeneità dell’edificazione lungo via Torino – che sono causa del parziale degrado dell’area.
Punto di partenza è la delimitazione di un vuoto, che diventa causa efficiente nella definizione di tutto l’intervento; viene così a crearsi un nuovo spazio urbano, ideale estensione del futuro parco Puchoz, sul quale affacceranno il nuovo Liceo e l’edificio della palestra esistente, con i locali della ex mensa destinati a spazi espositivi e a centro civico.

Concetto architettonico
La definizione dell’architettura del nuovo edificio è stretta conseguenza delle scelte urbanistiche. Il volume si pone come un negativo, un pieno modellato dal positivo del nuovo spazio aperto ad est e dai limiti del sedime esistente sui lati verso via Torino e via Boson.
Viene a determinarsi un edificio con un impianto ad L che si pone come elemento terminale dell’edificazione sul lato nord di via Torino, da via Vevey a via Garibaldi, estromettendo così da questa funzione urbanistica il modesto condominio posto all’incrocio di via Garibaldi.
L’angolo dell’edificio, pienamente visibile dall’ingresso est di via Torino, assume così un nuovo e importante ruolo urbano, quello di testata del fronte edificato. Si prevede di trattare nello stesso modo i due prospetti ortogonali, annullando le differenze tra quello affacciato su strada e quello verso il cortile scolastico, rimarcando così l’ideale appartenenza alla città del nuovo spazio aperto. Il partito di facciata adotta uno stilema tipico del Movimento Moderno, la fenêtre en longueur, in grado di materializzare le linee di fuga prospettiche della visuale da est di via Torino, rigirandole poi, senza soluzione di continuità, verso l’interno del lotto.
Questa scelta, oltre che coerente rispetto al ruolo urbano dell’edificio, risulta pienamente soddisfacente anche dal punto di vista della funzionalità degli spazi interni: aule e laboratori presentano sempre un parapetto pieno, attrezzato con arredo fisso e dotazioni impiantistiche, sul quale è impostata la vetrata continua; l’uniformità della soluzione consente un’ampia flessibilità nell’utilizzo e nella modifica nel tempo degli spazi.

Il corpo di fabbrica che ne risulta è costituito da due ali della stessa larghezza, impostate su due campate di 7,5 metri. Una metà del corpo è occupata dalla sequenza delle aule e dei laboratori, l’altra ospita gli spazi di circolazione, intervallati dai volumi delle aule per materie alternative e degli ambienti di servizio. Quella che viene a cadere è l’idea di corridoio come elemento di distribuzione in favore di un concetto di spazio di circolazione aperto, fluido, generosamente illuminato e di ampiezza variabile.
È proprio in questo spazio, esterno all’aula tradizionale e ai laboratori specialistici, che possono attuarsi modi alternativi di apprendimento: qui trovano posto spazi più raccolti per lo studio individuale o in piccoli gruppi, per l’ascolto di musica, per proiezioni o performance temporanee. Le divisioni tra le aule e lo spazio centrale sono realizzate da partizioni leggere, opache fino a un metro di altezza e vetrate per la restante parte. Le aule di sostegno e per materie alternative sono configurate come box vetrati che inframezzano lo spazio fluido di distribuzione.

Cliente:
Regione Autonoma Valle d'Aosta
Data:
2023
Località:
Aosta (AO)
Nazione:
Italia
Tipologia:
Concorso di progettazione in due gradi
Progetto architettonico:
Orazio Basso, Alessandro Simonato
Collaboratori:
Anna Scarabello
Progetto strutturale:
W.E.I.'N Venice S.r.l.