Perno della composizione è l’atrio a tutta altezza, posto all’intersezione dei due bracci della L. È questo un grande spazio luminoso e aperto sul paesaggio, dove i vari livelli della scuola sono posti in comunicazione visiva; esso è un luogo vivo, una piazza-Agorà animata dal movimento degli studenti lungo le scale a vista

In considerazione del buono stato della struttura e nell’ottica della massima sostenibilità dell’intervento si propone, in alternativa alla demolizione dei piani superiori, la completa conservazione dei solai esistenti attraverso un sollevamento degli stessi per ottenere le altezze utili necessarie alle nuove funzioni

La sagomatura dei pannelli e i diversi gradi di trasparenza offrono la vista di un involucro diafano, cangiante a seconda delle condizioni di luce, simile a un leggero tessuto plissettato

Liceo artistico “A. Vittoria” / Trento

Il concorso ha per oggetto un tema di straordinaria attualità, quello della riconversione d’uso del patrimonio edilizio recente.
L’intervento richiede una rifunzionalizzazione che passa attraverso un riassetto distributivo, un adeguamento prestazionale (impianti, involucro) ma soprattutto un rinnovamento formale in grado di conferire identità e senso all’edificio.
Il nuovo edificio è concepito come un volume unitario che si articola secondo diverse altezze. Esso prende le forme di un corpo dalla pianta ad L che va a cingere un podio alto un piano, la cui giacitura segue l’andamento di via Giusti. Il podio accoglie l’ingresso, gli spazi di incontro col territorio e i grandi laboratori di produzione.
Perno della composizione è l’atrio a tutta altezza, posto all’intersezione dei due bracci della L. È questo un grande spazio luminoso e aperto sul paesaggio, dove i vari livelli della scuola sono posti in comunicazione visiva; esso è un luogo vivo, una piazza-Agorà animata dal movimento degli studenti lungo le scale a vista.
Le aule sono allocate nell’ala sud mentre i laboratori e le altre funzioni nell’ala nord
Il connettivo non è costituito dai tradizionali corridoi ma da generosi spazi illuminati naturalmente, attrezzati con arredo fisso e articolati in luoghi per l’apprendimento informale, il relax, la socializzazione.
Si prevede di avviluppare la struttura esistente con un involucro caratterizzato da grande semplicità. Le testate del corpo ad L e tutto il fronte su Via Giusti sono chiusi da una parete continua intonacata, che si sviluppa secondo una geometria basata su archi di cerchio dello stesso raggio. I restanti fronti sono costituiti da un involucro a doppia pelle, formato da una parete interna composta da grandi aperture vetrate con telai in metallo e da una pelle esterna in lamiera microforata.
La sagomatura dei pannelli e i diversi gradi di trasparenza offrono la vista di un involucro diafano, cangiante a seconda delle condizioni di luce, simile a un leggero tessuto plissettato.
In considerazione del buono stato della struttura e nell’ottica della massima sostenibilità dell’intervento si propone, in alternativa alla demolizione dei piani superiori, la completa conservazione dei solai esistenti attraverso un sollevamento degli stessi per ottenere le altezze utili necessarie alle nuove funzioni.
La scelta di conservare i solai esistenti consente di minimizzare gli impatti ambientali, riducendo i consumi energetici associati al processo di demolizione e smaltimento dei rifiuti da costruzione e generando inoltre un notevole risparmio economico, da investire nell’ottimizzazione delle prestazioni acustiche ed energetiche.

Cliente:
Provincia Autonoma di Trento
Data:
2017
Località:
Trento
Nazione:
Italia
Tipologia dell'incarico:
Concorso di progettazione in due fasi / Progetto di concorso
Progetto architettonico:
Orazio Basso, Alessandro Simonato
Progetto strutturale:
W.E.I.'N Venice S.r.l.
Progetto impiantistico:
TERA Group